Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale del 1972
Ratificata dalla Svizzera nel 1975
Riunendo in un unico documento i concetti di protezione della natura e di conservazione dei beni culturali, la Convenzione riconosce l’interazione tra esseri umani e natura e la necessità fondamentale di preservare l’equilibrio tra i due.
La Convenzione dell’UNESCO del 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (o Convenzione sul patrimonio mondiale) è nata dall’idea rivoluzionaria di porre il patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore universale sotto la protezione dell’intera umanità. L’impulso alla stesura di tale convenzione venne dall’appello lanciato dall’UNESCO l’8 marzo 1960 per la salvaguardia dei templi di Abu Simbel, minacciati dalla costruzione della diga di Assuan. Grazie all’azione dell’UNESCO, i templi furono completamente smantellati e ricostruiti su una collina, al riparo dall’innalzamento delle acque. Le operazioni di salvataggio hanno coinvolto 50 Paesi.
La Convenzione del Patrimonio Mondiale si è affermata a tal punto da essere uno strumento giuridico riconosciuto da quasi tutta la comunità internazionale. Ad oggi, 195 Stati (al 18 agosto 2023) l’hanno ratificata, compresa la Svizzera nel 1975.
La Lista del Patrimonio Mondiale
Secondo le “Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale”: “La Convenzione mira all’identificazione, alla protezione, alla conservazione, alla presentazione e alla trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore universale”.
Per proteggere questi luoghi, occorre innanzitutto identificarli e inventariarli. Questo è l’obiettivo della Lista del Patrimonio Mondiale. I criteri di inclusione sono l’unicità del sito – il suo “eccezionale valore universale” – ma anche l’integrità e l’autenticità del sito. I siti particolarmente vulnerabili sono inclusi anche nella Lista del Patrimonio mondiale in pericolo, al fine di attirare l’attenzione internazionale sulle specifiche esigenze di protezione di questi siti e di attuare misure urgenti di protezione e salvataggio.
La Lista del Patrimonio mondiale, che attualmente comprende 1.199 beni culturali e naturali in 168 Paesi (al 25 settembre 2023), riflette la ricchezza e la diversità del nostro pianeta. Elenca monumenti, opere d’arte e paesaggi urbani che testimoniano il progresso nato dall’interazione delle società e dall’evoluzione delle conoscenze e delle identità. La Lista del Patrimonio Mondiale comprende fenomeni naturali ed ecosistemi e riflette l’intero spettro della biodiversità. Include anche i paesaggi culturali, opere combinate dell’uomo e della natura.
Il Comitato del Patrimonio mondiale
Il Comitato del Patrimonio Mondiale è l’organo responsabile dell’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale del 1972. Svolge un ruolo centrale nella direzione e nella gestione della Convenzione, garantendo il rispetto dei suoi obiettivi. Prende decisioni in merito all’iscrizione dei siti nella Lista del Patrimonio Mondiale, al loro monitoraggio e alla gestione dei fondi e dell’assistenza tecnica per la conservazione dei siti.
Il Comitato del Patrimonio mondiale è composto da 21 membri eletti dagli Stati parte della Convenzione del 1972 per un mandato massimo di 4 anni. Si riunisce una volta all’anno per prendere decisioni su questi vari aspetti ed è l’unico organo autorizzato a iscrivere un sito nella Lista del Patrimonio Mondiale. A tal fine, il Comitato ascolta gli Stati che nominano i siti per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale e richiede relazioni di esperti per valutare la rilevanza di tali candidature.
Attuazione in Svizzera
L’Ufficio federale della cultura e l’Ufficio federale dell’ambiente sono responsabili della salvaguardia del patrimonio culturale e naturale. La Commissione svizzera per l’UNESCO promuove il coordinamento degli attori coinvolti nel Patrimonio mondiale.